

Cos’è la mediazione familiare?
La mediazione familiare è un percorso di accompagnamento rivolto a coppie in fase di separazione, divorzio o già separate, che desiderano trovare accordi condivisi su questioni che riguardano la famiglia, in particolare i figli.
A cosa serve la mediazione familiare?
Serve a facilitare il dialogo tra i genitori, ridurre il conflitto e trovare soluzioni pratiche e condivise su aspetti importanti come l’organizzazione del tempo con i figli, le spese, la comunicazione tra ex partner e le scelte educative.
In quali situazioni può essere utile?
È utile in caso di:
- Separazione o divorzio in corso o già avvenuti
- Difficoltà nella comunicazione tra genitori
- Decisioni complesse da prendere sui figli
- Disaccordi continui sull’organizzazione familiare post-separazione
- Prevenzione del conflitto prima di procedere legalmente
Chi può partecipare a un percorso di mediazione familiare?
Principalmente coppie con figli, in fase di separazione o già separate, ma anche genitori non conviventi o ex partner che vogliono migliorare la loro comunicazione genitoriale. È aperta a entrambi i genitori, anche se non sono più in buoni rapporti.
La mediazione familiare è obbligatoria?
No, è un percorso volontario. Tuttavia, con la riforma Cartabia, il giudice può invitare le parti a intraprendere la mediazione, soprattutto nei casi di elevata conflittualità genitoriale.
Il percorso sostituisce l’intervento del giudice?
No. La mediazione non sostituisce il processo legale, ma lo integra: aiuta le persone a trovare accordi condivisi che possono poi essere formalizzati in sede giudiziaria.
Chi è il mediatore familiare?
È un professionista qualificato, formato in modo specifico per facilitare il dialogo tra le parti. È neutrale, imparziale e riservato: non prende decisioni al posto dei genitori, ma li accompagna a trovarle insieme.
Il mediatore è anche un giudice o un avvocato?
No. Il mediatore non è un giudice né un legale, anche se può avere formazione giuridica, psicologica o educativa. Non dà sentenze né consigli legali, ma aiuta le parti a comunicare meglio e a collaborare.
Come si svolgono gli incontri?
Gli incontri si svolgono in presenza o online, durano circa un’ora e mezza e prevedono la presenza di entrambi i genitori insieme al mediatore (sono previsti, specialmente nella fase iniziale, anche incontri singoli). Il numero degli incontri varia in base alla complessità della situazione, ma in genere si va da 7 a 12 appuntamenti.
I figli partecipano alla mediazione?
Dipende. Solitamente gli incontri sono rivolti solo ai genitori, ma in alcuni casi e a seconda della formazione specifica del mediatore familiare, i minori possono essere accolti nella stanza della mediazione. Ad ogni modo, tutto il percorso ha come obiettivo il benessere dei figli, anche se non sono presenti fisicamente.
Cosa succede se uno dei due genitori non vuole partecipare?
La mediazione funziona solo se entrambi i genitori accettano di partecipare. Tuttavia, è possibile iniziare con un primo incontro informativo per chiarire dubbi e decidere con consapevolezza.
La mediazione è adatta solo a chi è in conflitto?
Non solo. Può essere utile anche a genitori che vogliono evitare conflitti futuri, costruire una base di comunicazione più stabile o gestire cambiamenti nella famiglia (es. nuovi partner, trasferimenti, fasi di crescita dei figli).
Mediazione e coordinazione genitoriale sono la stessa cosa?
No. Sono due interventi diversi. La mediazione familiare è un percorso volontario e cooperativo. La coordinazione genitoriale, invece, è pensata per situazioni di alta conflittualità e può essere anche disposta dal giudice per aiutare i genitori a rispettare gli accordi già presi.
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Mediazione familiare per risolvere conflitti familiari.
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