Il percorso di mediazione familiare si svolge in un arco temporale tendenzialmente breve (un totale di 10/12 incontri a cadenza settimanale o bisettimanale, della durata di circa 1 ora), in uno spazio che vuole essere un luogo neutrale e accogliente di incontro e di tregua, nel quale i genitori possono incontrarsi in un'atmosfera rispettosa e pacifica, per condividere le decisioni che riguardano i figli. Il presupposto, affinché possa avviarsi un processo di mediazione, è la volontarietà delle parti a voler sanare il conflitto e raggiungere un accordo comune.

Il percorso si articola in 3 fasi:

FASE INIZALE (Ascolto attivo delle parti/Valutazione della mediabilità).

Il mediatore illustra le (poche ma fondamentali) regole degli incontri, esplicita le aspettative e gli obiettivi dell'intervento mediatorio. Ogni parte ha l’opportunità di esprimere liberamente le proprie ragioni, i sentimenti e le esigenze e il mediatore raccoglie le informazioni necessarie per comprendere le problematiche e per individuare i punti di maggiore criticità, contribuendo a definire il quadro complessivo della situazione e la mediabilità del conflitto.


In questa delicata fase, il mediatore ha come obiettivo principale quello di superare le rigidità presenti tra i coniugi, sostenendoli e dando loro fiducia nel fatto che nonostante le difficoltà che stanno vivendo riusciranno a superare la situazione di stallo in cui si trovano e ritornare protagonisti della propria vita.

FASE INTERMEDIA (Contratto di mediazione/Negoziazione).

I genitori, con l'aiuto del mediatore, identificano e definiscono i temi che intendono discutere e riportare nel contratto di mediazione, dopo la stesura del quale ha inizio la vera propria negoziazione.


La sottoscrizione del contratto rappresenta un momento di riflessione e di impegno che i genitori assumono, reciprocamente e innanzi al mediatore, ad intraprendere un percorso, rispettandone le regole e condividendone gli obiettivi. Gli argomenti affrontati possono essere i più vari: le modalità di comunicare la separazione ai figli, la gestione dei rapporti con le rispettive famiglie di origine, il calendario di visita nel periodo estivo o in occasione delle festività, ecc.

Nella fase di negoziazione, per ogni tema di discussione, il mediatore stimola il singolo partner ad identificare oggettivamente il problema e a definirne la personale soluzione dopo averne evidenziato i punti di disaccordo o di accordo già raggiunti. Successivamente, vengono esplorati i bisogni e gli interessi specifici di ognuno (genitori e figli) sottostanti alle posizioni assunte.

Il mediatore, alla luce delle informazioni raccolte, stimola la coppia ad elaborare innovative e personali soluzioni possibili atte a raggiungere l'obiettivo identificato nel rispetto dei bisogni emersi.

FASE FINALE (Stesura degli accordi e Nuove modalità relazionali).

L’accordo viene steso al termine degli incontri, negoziati tutti i punti in conflitto. Il mediatore stende gli accordi raggiunti in un progetto di intesa che consegna ad entrambi i partner, ognuno dei quali è libero di seguirne le indicazioni per riorganizzare in modo responsabile la propria vita e quella dei figli o di formalizzarlo ai fini di una procedura legale di separazione personale congiunta.

Il mediatore familiare infatti, oltre a favorire una nuova modalità relazionale e comunicativa al di là del conflitto, redige un documento d'intesa che contiene le condizioni di separazione negoziate nei singoli incontri, nel rispetto dei peculiari interessi di ciascun membro della famiglia e sempre nell'ambito del quadro normativo vigente.